sabato 30 gennaio 2016
LA DIFESA DELLA FAMIGLIA
Ho letto recentemente una notizia che riporta una presunta affermazione di un Presidente di regione, il quale avrebbe dichiarato che la Madonna, la Madre di Gesù, era una ragazza madre. Non ho elementi per verificare se quel governatore abbia effettivamente pronunciato quella bestemmia che offende Dio, la Sua Santissima Madre, la Chiesa Cattolica e tutti i credenti ma, al di là della veridicità o meno di una tale affermazione, si può oggettivamente rilevare come, in questi giorni, stiano emergendo, con straordinaria insistenza e frequenza, le più disparate considerazioni inequivocabilmente orientate alla demolizione di quei principi cardine che costituiscono i fondamenti della nostra cultura giudaico-cristiana e della nostra plurimillenaria fede religiosa.
Traendo spunto dalla frase citata, riguardante la Madonna, con la quale la Madre di Dio è stata offensivamente ridotta ad una “semplice” ragazza madre di circa 2000 anni fa, è facile dedurre come tale squallida idea possa dimostrarsi utile soltanto a chi, in perfetta malafede, abbia avuto interesse a dimostrare come una famiglia possa funzionare senza il vincolo cogente delle regole tradizionali e naturali fino ad oggi osservate; ed è proprio attraverso il subdolo richiamo ad uno dei protagonisti del Vangelo che, in effetti, gli astuti detrattori della verità e della fede, vorrebbero lasciare intendere come anche la Famiglia di Nazareth non fosse poi stata così normale in quanto il matrimonio tra i due Sposi, sempre secondo il deviato e deviante ragionamento dei sedicenti moderni sapienti, sarebbe stato soltanto un “matrimonio riparatore” e quindi di convenienza.
Ciò in totale spregio della Verità che è stata tramandata, di generazione in generazione e che costituisce l’essenza della dottrina religiosa nella quale i cristiani sono stati immersi, fin dalla loro nascita, con il battesimo.
Il fazioso ragionamento appena richiamato viene pertanto utilizzato quale rozzo strumento di sostegno alla stravagante teoria che punta a far considerare “normale” qualsiasi configurazione di famiglia, svincolata da quella naturale, allo scopo di aprire un facile varco alla legittimazione di nuove teorie e regolamentazioni sulla famiglia stessa, come già si sta verificando nel corso dell’iter legislativo teso a formalizzare, come matrimonio, il connubio fra individui dello stesso sesso.
Il motivo della costante insistenza con cui stanno proliferando le più disparate motivazioni, di carattere propagandistico, accuratamente sostenute da vari giornalisti e da noti comunicatori evidentemente proni alla linea dell’intransigente impostazione progressista, va ricercato nella primaria esigenza, da parte di questa scuola di pensiero, di ammonire l’opinione pubblica sul fatto che, considerare l’istituto della famiglia nell’accezione tradizionale del suo termine “naturale”, sia ormai un retaggio negativo e quindi da respingere, in quanto adatto soltanto ad una società antiquata e reazionaria.
Ogni persona di buon senso, sia credente, sia non credente, è perfettamente in grado di valutare la diversità naturale che intercorre tra una coppia eterosessuale ed una coppia omosessuale; una differenza che può essere sinteticamente rappresentata dall’incontestabile enunciato che assegna soltanto alla prima la possibilità di generare figli e quindi di assicurare la riproduzione della specie. Pertanto si può affermare, senza dubbio che, dal punto di vista della potenzialità riproduttiva, la coppia omosessuale manchi almeno di un requisito e che, per questo, risulta menomata e quindi non completa come la coppia naturale.
Ciò premesso, nel caso di coppie omosessuali, è giusto non frapporre ostacoli alle proposte di modifica delle leggi che regolano e garantiscono i rispettivi diritti della coppia costituita da individui dello stesso sesso, a condizione però che le integrazioni da apportare alla legge siano effettivamente limitate alla tutela dei diritti personali, evitando di promuovere ogni regolamentazione tesa a trasferire, surrettiziamente, in capo alla coppia omosessuale, i medesimi diritti/doveri che la Costituzione riserva soltanto alla coppia naturale, perché ciò costituirebbe di fatto una evidente forzata legittimazione di equivalenza del termine “matrimonio” con quello riferibile ad una “unione di coppia omosessuale” come si sta cercando di ottenere con il disegno di legge in corso di discussione sulle unioni civili.
In realtà, per il cristiano, l’unica vera famiglia non può che essere quella su cui il Creatore ha lasciato incisa la propria impronta fin dal momento della creazione universale, alitando il proprio soffio vitale sull’uomo e sulla sua compagna, che era una donna.
L’esclusività e l’unicità di questo modello perfetto è stata poi ulteriormente sottolineata e ribadita anche attraverso l’esempio evangelico della Sacra Famiglia di Nazareth, formata da un Padre maschio, da una Madre femmina e da un Figlio.
Secondo gli interessati detrattori di questa inconfutabile Verità di principio, sia dal punto di vista naturale, sia da quello morale, la famiglia non dovrebbe essere più considerata, nella sua forma, come un’immagine statica ma piuttosto come una dinamica configurazione concettuale, da poter scegliere a seconda dei gusti e che, nella pratica, dovrebbe potere liberamente evolvere anche nelle varie e più diverse forme, diverse da quella naturale, come ad esempio, quella costituita da due individui del medesimo sesso.
Per garantire tutto il proprio sostegno a questa tesi, i sedicenti moderni teorici, ben sostenuti dalle grandi e facoltose lobbies mondiali dei sabotatori della verità morale, hanno avviato e stanno alimentando un’intensa campagna mediatica attraverso la quale vorrebbero far percepire all’opinione pubblica il messaggio che ogni tentativo teso a difendere e mantenere lo status della famiglia, nella sua configurazione naturale, debba essere considerato al livello di tentativi reazionari e retrogradi da parte di chi vorrebbe precludere alla società civile la libertà di scegliere e di adottare qualsiasi forma e modalità per la costituzione e la tutela legale della famiglia, indipendentemente dall’unica legittima configurazione che oggi la Costituzione le riserva all’articolo 29, dove la indica quale società naturale (unione di un uomo e di una donna) fondata sul matrimonio.
E’ questa l’unica barriera che la Costituzione italiana è in grado di opporre alla prorompente avanzata dei tentativi di cambiamento in atto e, una volta superato anche tale argine costituzionale, diventerà del tutto lecito chiedersi quanto tempo ancora si dovrà aspettare per vedere compiersi il passo successivo verso la totale disgregazione del genere umano quando, eliminata ogni residua resistenza da parte dei difensori della morale e del buon senso, verrà proposto di considerare famiglia anche l’entità costituita da tre soggetti : coppia omosessuale e cane regolarmente adottato!
Senza voler insistere nell’affrontare, con la dovuta profondità e la più attenta valutazione che meriterebbe questo pericoloso e dissacrante atteggiamento, purtroppo assunto da una cospicua parte della nostra società civile, varrebbe la pena di lanciare un opportuno richiamo, almeno a coloro che si sentono legati alla propria Fede, esortandoli a prestare la propria vigile attenzione agli insegnamenti della Chiesa.
La Chiesa, consapevole dei pericoli che deriveranno dalla formalizzazione di tali indirizzi legislativi, sta cercando di richiamare i propri fedeli al doveroso rispetto degli insegnamenti che Dio fa pervenire, in vari modi e indistintamente a tutti gli uomini, nessuno escluso, ispirando nei non credenti, opportune dosi di buon senso e, nei credenti, il necessario sostegno spirituale che viene reso grazie soprattutto alla preghiera, insieme all’immancabile aiuto morale per affrontare con coraggio il dovere cristiano di rendere chiara e ferma testimonianza in ogni fase di questa tragica guerra che è stata apertamente ingaggiata contro il Creatore della Vita e le sue leggi naturali.
Purtroppo, dall’evoluzione dei ragionamenti che, in questi ultimi tempi, si stanno susseguendo sull’argomento, sembrerebbe quasi che un’improvvisa esigenza di cambiamento abbia contagiato molta gente, convinta che sia giunto ormai il momento di liberarsi delle ingombranti pastoie morali che, a loro dire, ne frenerebbero le aspirazioni più moderne e più evolute. In molte frange della società civile, si ha quasi l’impressione che sia stata lanciata una gara di emancipazione a cui in molti e sempre più numerosi, sono ansiosi di partecipare per riappropriarsi di una presunta perduta libertà di pensiero, di costume e di giudizio, lasciando trasparire un accanito atteggiamento di rivalsa tale da farli sembrare alimentati dal superbo quanto irresponsabile tentativo di volere espropriare, al Fautore della Vita, con una legge dello Stato, perfino il governo delle leggi naturali.
Di fronte a queste prese di posizione che minano non solo le basi della nostra società civile e che tentano di imporre ulteriori passaggi sempre più rivoluzionari, come ad esempio la legalizzazione dell’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, una volta approvata la legge che legittima l’unione fra persone dello stesso sesso, si rende necessario e doveroso assumere un responsabile atteggiamento di difesa dei principi fondamentali che sono alla base, oltre che della Fede, per i credenti, anche del futuro sviluppo di tutta la società civile.
Anche il Papa ha espresso il suo pensiero chiaro sull’argomento, troncando i vari tentativi interpretativi di parte e di comodo che, in questi giorni, anche alcuni politici, prigionieri del proprio egoismo collegato alla più conveniente rendita di posizione da “seggio sicuro”, stanno tentando di spacciare la legge sulle unioni civili come una straordinaria e ineluttabile evoluzione etica della nostra società, richiamando ciò che è già stato fatto al riguardo in alcuni stati europei, da considerare per questo moderni ed illuminati. La realtà è che il rapido decadimento dei principi morali, come un virus inarrestabile, sta distruggendo tutto quanto è stato realizzato di buono in tanti secoli di storia nel solco fondamentale della nostra tradizione cristiana che ora purtroppo sta seriamente rischiando di soccombere sotto gli assalti dei suoi nemici.
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